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Le quattro giornate di Napoli, nelle carte del fondo Fronte RivoluzionarioCombattenti, caduti, trucidati, nei giorni della rivolta antitedesca, censiti nell’archivio del Fronte Unico Nazionale.
Il prossimo libro di Antonio Camuso in preparazione dell’ottantesimo anniversario delle Quattro Giornate di Napoli. Un libro con materiale inedito ed unico, ma che l’autore produrrà a sue spese, dovendo constatare che l’attivismo dei “leoni da tastiera” di questi giorni sulle Quattro Giornate di Napoli, contrasta con il silenzio ricevuto dallo stesso, quando annunciava, mesi fa, l’intenzione di acquisire il fondo del Fronte Unico Nazionale, onde trarne una pubblicazione. La presentazione del libro.Sono passati ormai ben nove mesi quando anticipavo, dopo averlo visionato, di voler condurre una trattativa privata per acquisire le carte del Fronte Unico Nazionale, la cui sede operativa si stabilì nel Liceo Sannazzaro, sin dalleprime ore in cui scoppiò l’insurrezione napoletana. Dopo una sommaria catalogazione del Fondo, affermavo, allora, che in quella documentazione avevo ritrovato le foto di 72 Combattenti di cui 19 Caduti, oltre a quelle di 77 vittime, tra trucidati, feriti e sinistrati , a cui si aggiungevano quelle di 4 scugnizzi e dei loro genitori . Trattasi di un corposo schedario su ben 183 nominativi che fornisce un illuminante quadro, non solo degli eroici episodi di lotta armata ai tedeschi, ma anche sulle inutili feroci crudeltà inflitte alla popolazione civile da parte nazista, con fucilazioni di massa di civili e militari inermi, saccheggi e violenze su donne e bambini. Tutto ciò in racconti redatti con le proprie mani , spesso in calligrafie incerte, da coloro che si opposero con le armi, o dalle loro vedove o dai loro genitori o figli , dai testimoni. Testimonianze a cui i responsabili del Fronte Rivoluzionario, nell’immediato dopoguerra, dopo scrupolosi riscontri, ne correggevano o depennavano le parti ritenute errate o inattendibili. Un libro sulle quattro giornate di Napoli, in cui il sottoscritto cercherà di non lasciarsi andare alla retorica, volendo dar volto anche a coloro sui quali più facilmente è caduto il silenzio, i cosiddetti “morti per caso”, quelli che non troverai negli albi d’oro degli eroi, o nei film in bianco e nero neorealisti, ma solo nelle note a margine dei libri di storia e contraddistinti semplicemente numeri. Tra essi, per esempio, i disgraziati caduti mentre facevan la fila dinanzi i forni di una Napoli liberata, ma sulla quale continuavano a cadere le cannonate tedesche, vi troverete episodi di quella umanità che solo le donne napoletane sanno esprimere , come il rifocillare stralunati, giovanissimi tedeschi presi prigionieri , o anche di vera e propria tragedia, come la ragazza affacciata ad un balcone, e uccisa da un colpo di pistola partito accidentalmente da uno scugnizzo, mentre quest’ultimo barattava l’arma, per una stecca di sigarette, con un soldato americano. Non ultima troverete la storia e il volto di Augusto Mosco, commerciante , nativo di Gallipoli in provincia di Lecce, che allo scoppio dell’insurrezione, trasporta armi e munizioni e muore impugnando una mitragliatrice leggera, sparando contro un’autoblinda tedesca. Sin’ora solo Pati Luceri si è offerto ad organizzare una cerimonia per ricordarlo nella sua città natale…speriamo che qualche altro volenteroso si faccia avanti in Puglia. Antonio Camuso Brindisi 28 settembre 2021 vedi sull'argomento:
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