BRINDISI una città
senza memoria |
Ciao Mauro,
i bambini di cinque generazioni di Brindisi ti mandano l'ultimo caro saluto!
Mauro de Robertis, detto "Mauro il napoletano" ieri ha deciso di trasferire il suo negozio, in occasione delle feste natalizie, con la sua attività di giocattolaio presso una sede con una clientela di bambini più vasta, dove tutti noi speriamo che il sorriso almeno lì regni eterno; quello stesso sorriso col quale per decenni, Mauro,da dietro il suo modesto bancone, ha accolto grandi e bambini che entravano nel suo originalissimo locale.
Quel negozietto all'angolo di Piazza degli Angeli a Brindisi è stato per cinque generazioni di bambini il primo punto di riferimento per le necessità quotidiane legate alle esigenze scolastiche , quaderni, matite penne; ma vi si potevano anche gustare caramelle, i dolcetti in pan di zucchero , le liquirizie dalle mille forme e adocchiare il trenino di latta, il pinocchio di legno, l'aeroplanino che lui da bravo giocattolaio aveva disposto appesi come burattini sulle pareti o nella vetrina che si affacciava su via Carmine od ancora gettati in una piacevole confusione tra vasetti di vetro in cui si alternavano caramelle e soldatini.
Per chi è stato cliente sin da bambino da Mauro, entrare nel suo negozio significava ogni volta fare un meraviglioso viaggio all'indietro nel tempo e quella apparente confusione ti donava uno stordimento che partendo dagli occhi ti entrava nel cuore facendoti riassaporare sensazioni e ricordi ritenuti sepolti dietro il cemento armato della quotidianità.
Col passare degli anni, noi "bambini di Mauro", divenuti " grandi" e genitori a nostra volta, ci sentivamo in dovere almeno per le feste di portare i nostri figli, con la scusa di cercarvi quel particolare pupazzo del presepe o "le scintille" da accendere per le feste, per fargli conoscere il giocattolaio che ci aveva donato nella nostra giovine età la cosa più bella che si può donare a un bambino, il SORRISO.
Purtroppo Brindisi, tra veleni industriali e politici e la disgregazione di un tessuto sociale ed urbanistico che ha fatto del centro storico cittadino una vuota e solitaria vetrina, buona sola per il passeggio serale lungo i corsi principali, è improvvisamente invecchiata.
Una città antica ma, volutamente, senza memoria e che non ha retto all'impatto della modernità, fatta da ipermercati dove ai bambini di sei anni già gli si propone il telefonino o la playstation e offrirgli invece il trenino di latta da spingere con le mani , rincorrendo quello degli altri bambini , è di fatto una bestemmia.
Una città praticamente senza bambini e quei pochi che nascono hanno genitori che non ricordano più di esserlo stati, una città che ha visto morire una tradizione di mastri ferrai, carpentieri, bottai, vinificatori, agricoltori, coltivatori di meloni dal sapore unico, di pescatori che nel mercato coperto ti facevano gustare cozze , vongole, spuenzoli, cozze penne e datteri da far risuscitare l'impossibile..., una città che ha fatto chiudere anche quel piccolo tessuto di commercianti come Mauro che avevano come fornitori altri piccoli, umili produttori di cose semplici,... come si diceva un tempo... per proletari.
Mauro se ne era accorto da tempo ma, testardamente sperava che, anche con il suo solo sorriso, che attendeva chiunque dietro quella vetrina, sarebbe potuto servire a cambiare questo sfacelo.
Ieri , forse stanco di aspettare che da quella porta di Via Carmine si affacciasse un sindaco..che dico, un assessore,,, ma anche un solo miserabile di quei politici che li vedi col sorriso artificiale dipinto sul viso delle campagne elettorali e che cercano a tutti i costi di stringerti la mano, che gli dicesse solo:
-" GRAZIE MAURO! per il tuo lavoro, per aver fatto dono della tua ostinata presenza in questa città !
e invece niente...
ebbene Mauro ieri ha deciso di traslocare in un posto dove forse il valore di un sorriso , di una parola piena di affetto, una carezza, come quelle che lui donava anche ai bambini più capricciosi, , ha sicuramente più valore di tanti soldi nascosti nelle cassette di sicurezza delle banche, delle ville al Casale , delle vacanze esotiche o del semplice aggirarsi come zombie negli ipermercati...
Con tanto affetto e gratitudine
Antonio " Tonino" Camuso
Archivio Storico Benedetto Petrone
Brindisi 11/12/07
RINGRAZIAMO IL QUOTIDIANO DI BRINDISI PER AVERCI PUBBLICATO QUASI INTEGRALMENTE QUESTO NOSTRO RICORDO E PER AVER CONTRIBUITO CON ALTRI ARTICOLI