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LA RIVOLUZIONE CULTURALE IN CINA Di Joan Robinson
Un testo tra i tanti che furono scritti tra il 68 e il 69 da intellettuali e, filosofi e giornalisti occidentali sul vulcano che sembrava scoppiato in Cina e che inspiegabilmente sembrava avesse contagiato di fervore rivoluzionario le giovani generazioni occidentali. E’ un testo che cerca di fare una cronologia utilizzando fonti direttamente legate ai soggetti , le Guardie rosse, che furono apparentemente i protagonisti di quell’evento. Solo a fatica si riesce a comprendere quanti e quali altri scopi vi fossero dietro quello che divenne poi uno scontro durissimo di potere e non solo ideologico e che influì enormemente sulle scelte che fece quel paese negli anni successivi e che si riaprirono come ferite mai rimarginate nel 1976 con la morte di MAO ed il nuovo corso che portò nel 1980 all’eliminazione fisica della “banda dei Quattro” e dei leader delle Guardie Rosse del 67 e poi... nel 1990 il crimine della strage di Piazza Tien Ammen. La Cina della rivoluzione culturale che ci appare negli scritti e nelle riviste dell’epoca ci appare lontana anni luce da quella attuale, in cui povertà e degrado morale fisico e ambientale convive con l’industrializzazione selvaggia, l’ipertecnologia l’affarismo e la corruzione sinonimo di Partito Comunista Cinese. Forse quei giovani cinesi, quelle guardie rosse che in quel lontano 68 si abbandonarono ad un sano delirio rivoluzionario, inconsapevolmente si fecero sfuggire l’occasione di cambiare effettivamente il mondo in cui oggi viviamo, o meglio sopravviviamo... ma ancor oggi quanto detto da MAO SERVIRE IL POPOLO! E' GIUSTO RIBELLARSI ! indica la giusta strada per chi intende mettersi sul difficile cammino della rivoluzione proletaria.
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